I am Angela MariaDALLE DOLOMITI ALLE HAWAII
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Il paiolo di rame e l’arrotino dalle Dolomiti sotto le palme delle Hawaii.

Un paiolo di rame e una riproduzione della statua dell’arrotino di Pinzolo sono gli insospettabili protagonisti di una storia di emigrazione e identità culturale che collega la Val Rendena alle isole Hawaii. A raccontarla è Brett, cittadino statunitense di origini trentine, vigile del fuoco a Maui, che ha scelto di conservare e onorare le tradizioni della sua famiglia anche a migliaia di chilometri di distanza.

«I genitori di mia nonna erano originari di Pinzolo. Il loro cognome era Perotti. Sono nato a New York, ma sono cresciuto a polenta con il sugo di cervo o di pollo», racconta Brett, che oggi vive alle Hawaii. «Quindici anni fa ho voluto visitare i luoghi delle mie origini. A Pinzolo ho incontrato una cugina di mio nonno, che lui non aveva mai conosciuto. I suoi genitori erano emigrati negli Stati Uniti negli anni ’20, stabilendosi a Solvay, NY.»

 

Nel salotto di casa, accanto a una vista tropicale, spiccano due oggetti che testimoniano quel legame con le radici alpine: un paiolo di rame e una riproduzione della statua dell’arrotino, simbolo della tradizione artigianale di Pinzolo. Entrambi raccontano una storia familiare di emigrazione e trasmissione culturale.

«La polenta per me rappresenta la famiglia. Ogni domenica era un rito: mia nonna dosava la farina, mio nonno mescolava. Ancora oggi, anche qui alle Hawaii, continuo a prepararla. È parte della mia identità.»

Più curiosa è la vicenda della statua in rame. «Mio nonno materno, Frachetti, originario di Avio, faceva l’arrotino per necessità. E Fred Ferrari di Pinzolo, zio di mia zia, emigrato a New York, divenne l’arrotino della city. Si arricchì, ma ogni estate tornava a Pinzolo, dove possedeva alcune proprietà. Fu lui a portare la riproduzione della statua dall’Italia agli Stati Uniti.»

Oggi quel manufatto si trova nella casa di Brett. «Sono la terza generazione e la mia famiglia ha scelto di affidarlo a me. Un vero passaggio di testimone. È il simbolo della nostra appartenenza. Anche da oltreoceano, siamo sempre gente di montagna.»

Una vicenda che dimostra come l’identità culturale possa sopravvivere e trasformarsi anche a distanza di tempo e spazio, mantenendo vivo il legame con le proprie origini.

Foto e articolo di Angela Maria Marchetti per la rubrica Pillole di BellezzaGiornale delle Giudicarie.

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Sed ut perspiciatis unde omnis das ist wirklich iste natus.