I am Angela MariaL’ AVVENTURA DELLA MONETA. Dall’oro al digitale.
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In occasione del Festival dell’Economia di Trento, la Fondazione Caritro ha ospitato la mostra “L’avventura della moneta. Dall’oro al digitale”, curata dal dott. Maurizio Silvi, responsabile della sede di Trento della Banca d’Italia.

Ho avuto il privilegio di visitare l’esposizione accompagnata proprio dal curatore. Egli, con passione, competenza e un linguaggio accessibile ha guidato i visitatori attraverso un percorso affascinante, basato su installazioni del MUDEM, il futuro Museo della Moneta della Banca d’Italia. “Dovrete poi venire a Roma a vedere la mostra completa” ci dice con entusiasmo Silvi, mentre ci introduce alle quattro grandi sezioni tematiche.

Il percorso si apre con un video che spiega l’intreccio tra economia, finanza e sistemi di pagamento. E ciò attraverso l’esempio apparentemente semplice della corona di una bicicletta. Un ingranaggio che diventa simbolo della divisione del lavoro. Dalla progettazione alla produzione, dai finanziamenti alle transazioni, ogni elemento svela l’importanza delle scelte individuali nel generare produttività e benessere collettivo.

Segue un emozionante viaggio nelle origini della finanza e del denaro. “Sapete perché il salario si chiama così?” ci chiede il curatore con un sorriso. “Per via del sale, merce preziosa per la conservazione degli alimenti. Si ritiene che i soldati romani ricevessero una razione di sale come parte della loro retribuzione”. Un aneddoto che vale più di molte pagine di teoria economica. Si scopre, così, che la finanza nasce molto prima della moneta. Ne è testimone una tavoletta d’argilla della Mesopotamia del XXI sec. a.C., che documenta uno dei primi prestiti a interesse della storia: un prestito di orzo, esempio di “moneta merce”, in cui beni come orzo e argento venivano scambiati come valuta. E, poco più avanti, la mostra espone con orgoglio la più antica moneta d’oro della Storia, emessa in Lidia da Re Creso nel VI secolo a.C.

Il cuore pulsante della mostra è però dedicato all’Italia e al suo ruolo fondativo nella storia bancaria. Dalla nascita delle banche nel Medioevo alle conseguenze della Rivoluzione Industriale, Silvi rivendica con orgoglio l’origine italiana della moderna finanza: “La finanza parla italiano, la rivoluzione industriale parla inglese.” In una teca, il prezioso volume Summa Arithmetica del frate Luca Pacioli custodisce la prima codificazione del metodo contabile della partita doppia, ancora oggi alla base della contabilità aziendale.

La visita si conclude con il ruolo delle banche centrali e della fiducia come pilastro della finanza moderna. Dalle prime mille lire alle banconote in euro, il racconto tocca anche i momenti più bui: dalla crisi economica agli effetti devastanti dell’iperinflazione, come testimonia la banconota in marchi tedeschi della Repubblica di Weimar del 1923, dal valore nominale altissimo ma priva di reale potere d’acquisto.

“E le criptovalute?” La risposta di Silvi è chiara: “Le cripto-attività sono rappresentazioni digitali di un valore o di un diritto, sono utilizzate come strumento di pagamento, ma non sono monete perché manca un’istituzione centrale che ne garantisca il valore.” Un’osservazione che riporta al concetto chiave dell’intera esposizione: la fiducia nello Stato.

“L’Avventura della moneta. Dall’oro al digitale.” non è solo una mostra, ma un invito a comprendere meglio i meccanismi economici che plasmano la nostra società. Un’occasione preziosa per promuovere l’educazione finanziaria e sviluppare quella consapevolezza civica che nasce dalla conoscenza del nostro passato.

 

Foto e articolo di Angela Maria Marchetti per la rubrica Pillole di BellezzaGiornale delle Giudicarie.

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