RED CARPET VENEZIANO
Si è conclusa da poco la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, e già il nome ci ricorda la sua unicità. Già ho condiviso il post della proiezione che ho visto in anteprima mondiale The Voice of Hind Rajab, in questo post desidero evidenziare che quello veneziano non è un “film festival”, ma una vera mostra, nata per celebrare il cinema come arte e come linguaggio universale.
La sua prima edizione risale al 1932, ideata da Giuseppe Volpi di Misurata, Luciano De Feo e Antonio Maraini. Proprio Volpi, imprenditore e mecenate, volle trasformare il Lido in un centro mondano e culturale: fece costruire il Palazzo del Cinema e persino un campo da golf, semplicemente perché era una sua passione personale.
In quella che all’inizio del Novecento era conosciuta come “la spiaggia d’Europa”, tra atmosfere Liberty e palazzi eleganti, oggi durante dieci giorni si respira il mondo intero: arrivano maestri del cinema d’autore, giovani registi ancora sconosciuti, documentaristi, e grazie a questa vetrina molti di loro trovano consacrazione internazionale. Da qui passarono i primi capolavori di Fellini e Visconti.
Ma il vero simbolo della Mostra – come peraltro dei film festival – è il red carpet, radicalmente diverso da quello di Cannes, dove lo si percorre salendo una scalinata: tutto è verticalizzato, come l’ascesa al successo. A Venezia invece il tappeto è orizzontale, disteso come un abbraccio che invita tutti a partecipare. Un gesto popolare, democratico, che riflette la natura stessa della Mostra: più sostanza che apparenza, più cultura che ostentazione.
E poi c’è la magia dell’arrivo. Immaginatevi su un water taxi, che approda al pontile dell’Excelsior, anch’esso ricoperto di tappeto rosso. Accanto a voi potrebbe scendere un attore famoso, immortalato dai paparazzi proprio a due passi.
Ma soprattutto, chi non ha mai sognato di sfilare sotto i flash, tra sorrisi e abiti da sera, lungo quel tappeto rosso che a Venezia sembra infinito, dove ogni fotografo ha il suo bollino segnato a terra e guai a sconfinare nel posto del collega? Ebbene, al Lido questo sogno può diventare realtà. Basta un po’ di pazienza: quando tra una proiezione e l’altra si crea un attimo di vuoto, può capitare di camminare per qualche metro sul famoso red carpet, percorrerlo con passo elegante e uscirne poco prima dell’ingresso del Palazzo del Cinema.
E la magia è proprio questa: a Venezia il red carpet non è riservato solo a star e vip, ma si apre anche allo sguardo e talvolta ai passi del pubblico. Qui non si arriva in macchine di lusso: al Lido ci si muove in bicicletta o a piedi. Le auto sono rare, e Ferrari o Lamborghini superflue. Perché a Venezia non serve ostentazione: basta la magia del cinema. Qui il vero protagonista non è la scalata, ma il viaggio condiviso.
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