I am KinoFAVORES CELESTIALES
favores celestiales opera autobiografica manoscritta di padre kino

Favores celestiales” è il titolo dell’opera tra le più importante per la storia del Nuovo Mondo del Seicento. Dedicato al re di Spagna Filippo V, in realtà il titolo è molto più lungo e completo dell’invocazione religiosa nonché di riferimenti geografici.

Il manoscritto originale, a lungo ignorato, è stato trovato nel 1908 nell’Archivio General y Pùblico di Città del Messico dal prof. H. E. Bolton docente alla University of  California – Berkeley. Egli ne curò la traduzione in inglese, la stampa e stabilì che fu dettata da Padre Kino a vari amanuensi. Varie sono infatti le calligrafie presenti.

Kino inviò la prima parte del suo diario al generale della Compagnia di Gesù padre Gonzàles, che lo incoraggiò a continuare. Ne risultò un’opera considerata pietra miliare della storia del Seicento per il suo incalcolabile valore storico.

Ma perché “favores celestiales”? Perché tutto era alla maggiore gloria di Dio, ad onore e gloria della Madre di Dio e alla salvezza delle anime. Il motto della Compagnia di Gesù sintetizzava così il suo operato. Tutto quello che Kino fece durante la sua vita missionaria non era che una grazia, un favore della bontà del Signore. E ciò per attuare la sua ascesa ad majorem Dei gloriam. La santità di Kino consiste proprio nel compiere la volontà di Dio in ogni condizione.

A partire dal 1687 Kino, dunque, scrisse un’autobiografia con racconti, documenti, esperienze, fatti e dati storici ben precisi. Da una parte si leggono la vita del missionario, l’organizzazione religiosa ed economica, i sui viaggi, le relazioni con i popoli nativi. Dall’altra si riscontra l’appello costante ai propri superiori e alle autorità civili alla ricerca di sempre nuovi aiuti per i “suoi” indios.

Incredibile è la naturalezza con cui passa a parlare dell’agricoltura all’attività religiosa per poi tornare a descrivere la marcatura del bestiame o le spedizioni intraprese. Leggere Kino è come vivere un viaggio senza tempo nell’essenza dell’Umanità. È come se tutto facesse parte di un’unità che fluisce nella sua pluralità per sfociare nel maestoso senso della vita.

D’altra parte, il santo è l’alter Christus, colui che con la vita perpetua nel mondo l’opera di redenzione operata dal Figlio di Dio.

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