I am KinoMORTE DI UN “SANTO”
morte di un santo per i giochi olimpici del Messico del 1968

Come può la morte di un “santo” interessare i Giochi Olimpici del Messico del 1968? Ora ve lo spiego. Ma prima ricordo che Padre Kino morì il 15 marzo del 1711 a Magdalena, dopo essersi sentito male durante la celebrazione della messa.

Ma torniamo alla nostra storia. Già nel febbraio 1965, la statua di Padre Kino venne posta nella Capitol Hall di Washington. Un comitato degli Stati Uniti d’America, infatti, aveva nominato Padre Kino fondatore dello Stato dell’Arizona. Nello stesso anno, il Messico stava organizzando i giochi olimpici. Il professore W. J. Moreno – storico del National Institute of Anthropology and History – suggerì ai funzionari di Città del Messico di cercare le spoglie di Padre Kino. Perché? Come attrattiva turistica di contorno ai giochi olimpici. A me piace vedere in tutto ciò una coincidenza, come a sottolineare un collegamento di azione e spirito al di qua e al di là del confine tra Arizona e Messico.

Comunque, tornando alle spoglie di Kino, in realtà già dall’inizio del secolo molti storiografi e antropologi ebbero l’idea di cercare la sua tomba. Purtroppo, però, non ebbero mai il risultato sperato. Almeno fino a quel momento.

Grazie agli archivi della chiesa parrocchiale di Magdalena, i ricercatori sapevano che Padre Kino era stato sepolto nella cappella di San Javier. Ma il tempo aveva distrutto l’edificio senza lasciare alcuna traccia visibile. Finché, un gruppo di esperti si recò a Sonora e nel maggio del 1966 portarono alla luce una cassa di pino. Dentro, lo scheletro era sicuramente non di un indio. Le tibie mostravano una retroflessione tipica dei montanari. Il cranio aveva segni evidenti di osteoartrite, di cui Kino morì. Alto 1,78 il corpo aveva sulla clavicola una piccola croce di bronzo. Gli esperti arrivarono alla conclusione che si trattava dello scheletro di Kino.

Così, il comitato preposto, pensò di erigere un mausoleo alla memoria di Padre Kino.  La cripta (cfr. foto) è solo una parte del progetto. Esso prevedeva un’ampia piazza, una grande fontana circondata da portali e negozi per i turisti. I progettisti, inoltre, rivisitarono il sistema viario per creare ampie strade di accesso.

Fu così che dal 1971, migliaia di persone si recano in pellegrinaggio per onorare, pregare, venerare Kino. La gente comune, infatti, da sempre considera Padre Kino un “santo” anticipando la Chiesa, che lo ha nominato Venerabile nel 2020.

CREDITS: foto by Francisco Javier Xavi

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