I am BambùBAMBÙ SOLIDALE
bambù solidale articolo pubblicato sul quotidiano Trentino durante la pandemia

A tre anni dall’inizio dell’incubo Covid, I AM BAMBÙ ricorda un momento di solidarietà comunitaria del team da me chiamato “bambù solidale”.

Sì, perché a febbraio di tre anni fa, l’Italia è il primo Paese Occidentale ad affrontare ciò che di lì a poco il mondo chiamò pandemia. Il Covid ha coinvolto tutti noi, è un dato di fatto. La sensazione di sgomento iniziale si è evoluta in molte sfaccettature personali. La mia reazione istintiva è stata quella di pensare come affrontare concretamente il problema e quindi fermare il contagio. Di mascherine non ce n’erano e allora ecco l’idea di trasformare il mio tessuto di bambù in fasce protettive, con l’idea che poi sarebbero state usate anche per la vita post-pandemia come fascia multiuso. Già avevo tra i miei capi il modello Jolly, fascia multiuso e a magazzino tessuto disponibile prodotto in Italia dal “mio” tessutaio. Senza alcun tentennamento progettai il da farsi.

Non a caso avevo pensato al mio tessuto. Infatti, essendo lavorato naturalmente, esso mantiene le caratteristiche antibatteriche del bambù stesso. In mancanza di mascherine era il prodotto che più si avvicinava allo scopo. Ma la produzione canonica era chiusa, nessuno si poteva muovere ed ecco, allora, l’idea di coinvolgere i Vigili del Fuoco per la logistica e trasporto. Ma come fare a trasformare il tessuto in fascia multiuso? E in tempi brevi? Iniziai a chiamare la vicina di casa, e da lì, si riuscì a tessere una rete di una quindicina di donne che si offrirono di cucire il tessuto. Già e come fare a tagliare rotoli di decine di metri? Grazie ad un amico, ricevetti il contatto di un signore gentilissimo che aveva “miracolosamente” la macchina per il taglio del tessuto.

E voilà, in poco tempo, con il lavoro incessante di tante formichine operose si riuscì a produrre e regalare alla comunità più di 7000 pezzi di fascia multiuso. Ancora oggi mi capita di incontrare qualcuno che la indossa tra i capelli, come scaldacollo o per praticare sport. Sorrido e ricordo il “mio” team “bambù solidale”, che ha lavorato pensando al noi e non al sé.

Articolo scritto da Walter Facchinelli per il quotidiano “Trentino”.

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